Verso novembre, con l’avvicinarsi di S. Cecilia i musicanti della Filarmonica Alpina attendono con preoccupazione la premiazione più temuta dell’anno musicale: chi sarà quest’anno il vincitore del temutissimo Premio Fola?
Era il 2010 quando quel volpone del Fola (al secolo Fabrizio Rossi di Cerageto), per distrarre i musicanti dai suoi continui costanti ritardi alla prova della banda e non solo, si inventò il “Premio Fola”. Il premio viene assegnato ogni anno a chi ha accumulato più ritardi alle prove della banda ed essendo lui l’inventore… naturalmente se ne è tirato fuori.
In via del tutto eccezionale, in occasione dei festeggiamenti di S. Cecilia 2014… in seguito al discorso di saluto del Maestro Giampaolo Lazzeri, nostro concittadino e Presidente Nazionale dell’Anbima, nel quale ammetteva pubblicamente, ingenuamente ed inconsapevolmente la propria particolarità di ritardatario perenne, il premio Fola è stato consegnato proprio a lui con una deliberazione a dir poco estemporanea. Data l’eccezionalità dell’evento, al posto della sveglia simbolo del Premio Fola, è stato consegnato un campanello… dapprima trafugato dal noto ristorante che ci aveva ospitato e successivamente riconsegnato al Maestro Lazzeri, che tuttora lo custodisce gelosamente sulla scrivania del proprio ufficio.
A sottolineare ancor di più la nota goliardia dei musicanti castiglionesi, nel 2014 c’è stato un tentativo di “controfuoco” al Premio Fola… il “Premio Marino” assegnato al musicante che per primo varca abitualmente la soglia della sala musica la sera delle prove. Il nuovo trofeo, una chiave, è stato assegnato all’unanimità a Marino Lucchesi che ha ispirato il premio e ne detiene il titolo.